Giada D.
Informazioni generali
- Età:
29 anni - Sesso:
femmina - Mezzo di trasporto:
mezzi pubblici, bicicletta - Distanza di spostamento:
30 Km - Parla fluentemente l'italiano:
sì - Lingua madre:
italiano - Lingue conosciute:
francese - Livello di studi:
Diploma
Giada si presenta
Qual è il tuo nome e la tua età? Giada, 20 anni
Che studi hai fatto? Sono diplomata in scienze umane e ora studio per diventare ostetrica.
Perché vuoi fare questo tipo di lavoro? I miei studi fin'ora sono totalizzati sulla figura appunto del bambino, quindi vorrei fare altra esperienza per un futuro lavorativo più completo.
Hai già esperienza? Sì, ho iniziato a 17 anni a lavorare nelle famiglie, a 18 anni ho lavorato in un baby parching, dove mi prendevo cura dei bambini fin dai 0 mesi, nel periodo della maturità lavoravo negli asili per vari sostituzioni, e nell'estate ho lavorato in un centro estivo dove facevamo attività e compiti.Inoltre, ho fatto numerevoli stage in nidi e asili.
Qual è stato il tuo lavoro precedente? Ho lavorato in una famiglia, sono stata con loro per ben tre anni, iniziando con lo svezzamento, e l'ho seguita fin quando non ha fatto l'inserimento all'asilo.
Che ruolo pensi di avere nella vita di nostro figlio? Sicuramente all'inizio dovrò farmi conoscere, poi pian piano spero sempre di insegnarli cose positive.Spero di essere una compagna di giochi, insomma vorrei essere parte integrante della famiglia, con il tempo, una persona fidata e a cui chiedere aiuto per ogni esigenza.
Come vieni al lavoro? Sto prendendo la patante, ma nel frattempo mi muovo in pulman o in metropolitana.
Per quanto prevedi di tenere questo lavoro? Spero più a lungo possibile, spero che sia una collaborazione duratura. Non sono una persona che va via dall'oggi al domani, sopratutto dopo che il bambino si è abituato, quindi resto fin quando mi viene data la possibilità di restare.
Cucina, fa la spesa, e la faccende? Certo che sì, sicuramente in questi momenti non posso aiutare il bambino a ritagliare un cartoncino o a giocare 'al fare finta che' ma anche passare uno straccio sui mobili, farsi aiutare ad impastare la pizza può essere visto sotto forma di gioco per il piccolo.
Sei disposta a fare un periodo di prova o di inserimento? Assolutamente sì, è opportuno conoscersi meglio sopratutto se il bambino è piccolo o non abituato a stare con una persona che non siano genitori o nonni.
Cosa puoi insegnare ai miei bambini? Sicuramente è importante che io segui le direttive della mamma, che non metterò mai in discussione, perchè il bambino ho bisogno di continuità nello stile educativo e di piccole abitudini che gli danno sicurezza.
Di solito le mamme mi lasciano carta bianca sul gioco in modo che il piccolo possa divertirsi con nuove proposte e arricchire la sua immaginazione.Posso affacciare il bambino anche al mondo della danza, essendo diplomata in questa disciplina, ma senza la pretesa di insegnargli niente, solo come passatempo, anche perché troppi stimoli non sono necessari, ma sovraccaricano il bambino.
Io non impongo niente, anzi, mi adatto ai ritmi del piccolo.
Come affronti l'eliminazione del pannolino? Inanzittutto gradualmente. Successivamente gli offro il vasino, se questo è in linea con il pensiero dei genitori, senza però mai forzare la mano. Offro il vasino per necessità e non come forma di giocattolo altrimenti viene erroneato il suo vero utilizzo.
Il water, all'inizio, io lo sconsiglio, a meno che non sia il bambino a chiedermelo, anche se molto bambini hanno paura vedendolo come un pozzo senza fine, quindi, fin quando non sono pronti, non li sforzo.
Quando riescono a farla nel vasino, mi complimento con loro perché per loro sicuramente è un gran traguardo, e all'inizio quando avranno delle difficoltà lo incoraggerò fin quando ci riesce.
Come vivi il momento del gioco? Sicuramente prediligo i materiali casalingi, piuttosto che giochi urlanti e poco educativi, è bene per i bambini scoprire gli oggetti che realmente faranno parte della loro vita come un mestolo, un cucchiaio, una scatola di latta. E' anche bene non stimolarli troppo, e proporli un gioco per volta.
Come aiuti ad affrontare l'arrivo di un fratellino? Beh sicuramente non trascurare il primogenito, ritagliarsi dei momenti soli con lui, oppure permettere alla mamma di stare con lui mentre io mi occupo del fratellino. Sicuramente è opportuno far sentire il grande partecipe, quindi magari farsi aiutare a prendere un giocattolo per il fratellino o farsi aiutare a tenere il biberon, non distraendosi, perché sempre di un bambino si tratta.Non bisogna fermare le brutte parole che il grande può dire al fratellino, ma anzi rassicurarlo sempre, sicuramente invece il male fisico che può fare al fratellino, bisogna fermarlo, ma mai dire 'sei cattivo' ma piuttosto spiegargli il perché lo si ferma.
A volte il grande, può anche voler ritornare piccolo, affinché possa avere le stesse attenzioni del fratellino, ed è qui che bisogna fargli capire i vantaggi di essere grande!
Se volete farmi altre domande, non esitate, io qui ho esposto solo alcune mie informazioni e come vivo alcuni dei mille momenti che un bambino affronta.
Contattatemi, sono disponibile fin da subito.
Un abbraccio a voi e ai vostri pupi!
Schede Professionali
Giada si propone per i seguenti ruoli nell'area Infanzia:
Baby sitter
Tariffa oraria minima: € 5Tariffa oraria massima: € 10
Esperienza: 4 anni
Aiuto Mamma
Tariffa oraria minima: € 5Tariffa oraria massima: € 10
Esperienza: 4 anni
La nostra intervista a Giada per:
Babysitter, Aiuto Mamma
Quanti bambini riesci a gestire contemporaneamente?10
Hai problemi se ci sono animali?
No
Con quali di queste fasce d'età hai esperienza?
- Neonati (0-1 anni)
- Bimbi piccoli (2-3 anni)
- In età da scuola materna (3-6 anni)
- In età da scuola elementare (6-11 anni)
- Teenager (12+ anni)
- A casa del/i bambino/i
- A casa propria
Hai figli tuoi ?
No
Quali competenze puoi offrire?
- Cura dei bambini ammalati
- Cucina per bambini
- Aiuti domestici
- Passeggiate al parco giochi
- Insegnamento per l'uso del vasino
- Accompagnamento al sonno
- Gestione problemi di comportamento
- Gestione problemi di disabilità
- Cura degli animali
- Ricezione della posta
- Spesa e commissioni
Qual è il tuo nome e la tua età? Giada, 20 anni
Che studi hai fatto? Sono diplomata in scienze umane e ora studio per diventare ostetrica.
Perché vuoi fare questo tipo di lavoro? I miei studi fin'ora sono totalizzati sulla figura appunto del bambino, quindi vorrei fare altra esperienza per un futuro lavorativo più completo.
Hai già esperienza? Sì, ho iniziato a 17 anni a lavorare nelle famiglie, a 18 anni ho lavorato in un baby parching, dove mi prendevo cura dei bambini fin dai 0 mesi, nel periodo della maturità lavoravo negli asili per vari sostituzioni, e nell'estate ho lavorato in un centro estivo dove facevamo attività e compiti.Inoltre, ho fatto numerevoli stage in nidi e asili.
Qual è stato il tuo lavoro precedente? Ho lavorato in una famiglia, sono stata con loro per ben tre anni, iniziando con lo svezzamento, e l'ho seguita fin quando non ha fatto l'inserimento all'asilo.
Che ruolo pensi di avere nella vita di nostro figlio? Sicuramente all'inizio dovrò farmi conoscere, poi pian piano spero sempre di insegnarli cose positive.Spero di essere una compagna di giochi, insomma vorrei essere parte integrante della famiglia, con il tempo, una persona fidata e a cui chiedere aiuto per ogni esigenza.
Come vieni al lavoro? Sto prendendo la patante, ma nel frattempo mi muovo in pulman o in metropolitana.
Per quanto prevedi di tenere questo lavoro? Spero più a lungo possibile, spero che sia una collaborazione duratura. Non sono una persona che va via dall'oggi al domani, sopratutto dopo che il bambino si è abituato, quindi resto fin quando mi viene data la possibilità di restare.
Cucina, fa la spesa, e la faccende? Certo che sì, sicuramente in questi momenti non posso aiutare il bambino a ritagliare un cartoncino o a giocare 'al fare finta che' ma anche passare uno straccio sui mobili, farsi aiutare ad impastare la pizza può essere visto sotto forma di gioco per il piccolo.
Sei disposta a fare un periodo di prova o di inserimento? Assolutamente sì, è opportuno conoscersi meglio sopratutto se il bambino è piccolo o non abituato a stare con una persona che non siano genitori o nonni.
Cosa puoi insegnare ai miei bambini? Sicuramente è importante che io segui le direttive della mamma, che non metterò mai in discussione, perchè il bambino ho bisogno di continuità nello stile educativo e di piccole abitudini che gli danno sicurezza.
Di solito le mamme mi lasciano carta bianca sul gioco in modo che il piccolo possa divertirsi con nuove proposte e arricchire la sua immaginazione.Posso affacciare il bambino anche al mondo della danza, essendo diplomata in questa disciplina, ma senza la pretesa di insegnargli niente, solo come passatempo, anche perché troppi stimoli non sono necessari, ma sovraccaricano il bambino.
Io non impongo niente, anzi, mi adatto ai ritmi del piccolo.
Come affronti l'eliminazione del pannolino? Inanzittutto gradualmente. Successivamente gli offro il vasino, se questo è in linea con il pensiero dei genitori, senza però mai forzare la mano. Offro il vasino per necessità e non come forma di giocattolo altrimenti viene erroneato il suo vero utilizzo.
Il water, all'inizio, io lo sconsiglio, a meno che non sia il bambino a chiedermelo, anche se molto bambini hanno paura vedendolo come un pozzo senza fine, quindi, fin quando non sono pronti, non li sforzo.
Quando riescono a farla nel vasino, mi complimento con loro perché per loro sicuramente è un gran traguardo, e all'inizio quando avranno delle difficoltà lo incoraggerò fin quando ci riesce.
Come vivi il momento del gioco? Sicuramente prediligo i materiali casalingi, piuttosto che giochi urlanti e poco educativi, è bene per i bambini scoprire gli oggetti che realmente faranno parte della loro vita come un mestolo, un cucchiaio, una scatola di latta. E' anche bene non stimolarli troppo, e proporli un gioco per volta.
Come aiuti ad affrontare l'arrivo di un fratellino? Beh sicuramente non trascurare il primogenito, ritagliarsi dei momenti soli con lui, oppure permettere alla mamma di stare con lui mentre io mi occupo del fratellino. Sicuramente è opportuno far sentire il grande partecipe, quindi magari farsi aiutare a prendere un giocattolo per il fratellino o farsi aiutare a tenere il biberon, non distraendosi, perché sempre di un bambino si tratta.Non bisogna fermare le brutte parole che il grande può dire al fratellino, ma anzi rassicurarlo sempre, sicuramente invece il male fisico che può fare al fratellino, bisogna fermarlo, ma mai dire 'sei cattivo' ma piuttosto spiegargli il perché lo si ferma.
A volte il grande, può anche voler ritornare piccolo, affinché possa avere le stesse attenzioni del fratellino, ed è qui che bisogna fargli capire i vantaggi di essere grande!
Se volete farmi altre domande, non esitate, io qui ho esposto solo alcune mie informazioni e come vivo alcuni dei mille momenti che un bambino affronta.
Contattatemi, sono disponibile fin da subito.
Un abbraccio a voi e ai vostri pupi!
Giada non ha compilato la Scheda Professionale Animali
Giada non ha compilato la Scheda Professionale Adulti
Giada non ha compilato la Scheda Professionale Studio
Giada non ha compilato la Scheda Professionale Casa
Disponibilità oraria di Giada
Giada non ha indicato la propria disponibilità
Titoli di Studio e Formazione di Giada
Giada non ha inserito i propri Titoli di Studio e di Formazione
Referenze di Giada