Ho 47 anni, un marito e due figli. Una ragazza di 18 anni e un ragazzo di 14. Ho lavorato come direttore creativo fino ad ottobre del 2015 poi ho deciso di abbandonare un lavoro in cui non trovavo più soddisfazione e possibilità di crescita personale. Sono una capo brevettata scout AGESCI (scout cattolici italiani) da 9 anni, mi sono occupata per 3 anni dei lupetti (dagli 8 agli 12 anni), per 3 anni degli RS (dai 16 ai 21 anni) e da tre anni mi occupo degli EG (dai 12 ai 16 anni).
Faccio parte della pattuglia nautica del Piemonte e seguo la formazione capi del Piemonte nella branca RS.
Ogni capo scout vede i giovani come:
- autentici protagonisti della propria crescita, orientata alla “cittadinanza attiva” (autoeducazione e senso di responsabilità)
- è attento a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani;
- ha una visione cristiana della vita;
- tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con gli altri;
offre alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di vivere esperienze educative comuni, al di là di ogni ruolo imposto o artificiosamente costituito, aiutando a scoprire ed accogliere la propria identità di donne e uomini e a riconoscere in essa una chiamata alla piena realizzazione di sé e all’accoglienza dell’altro (coeducazione);
- vive la dimensione della fraternità internazionale, che supera le differenze di razza, nazionalità e religione, imparando ad essere cittadini del mondo e operatori di pace.
I soci adulti dell’Associazione, sono donne ed uomini che realizzano la loro presenza di servizio come Capi nei modi propri dello scautismo.

Ogni adulto impegnato al servizio dei ragazzi, segue un particolare iter di formazione su due livelli, uno regionale e uno nazionale, che alla sua conclusione dà diritto ad un riconoscimento valido a livello internazionale.

Mi sono presentata con la mia carta d'identità scout perché credo fortemente nel metodo. Oltre a questo sono madre e quindi so fin dove il metodo si può applicare all'interno di una famiglia e dove non si può.
Personalmente ho insegnato a nuotare a mia figlia perché avevo il terrore che annegasse in piscina e a 3 anni è entrata nella squadra pre agonistica del Savigliano.
Sono una creativa e amo far sperimentare i ragazzi con la pittura, la preparazione di torte e biscotti. Credo che la manualità sia una gran cosa. Credo fortemente che, anche se piccoli, siano già personcine con una personalità che tenta di emeregere. L'affascinante è scoprirla!
Non ho mai fatto la baby sitter, anche se negli scout ho avuto gruppi di 30 ragazzi e una staff di 4/5 aiuto capi.
Non so se sono la persona che fa per voi. Incontriamoci e parliamone.