Mi chiamo Vittoria e ho 22 anni. Vivo a fagagna in una casa con giardino, in concomitanza anche con la casa di mio zio. Quest'ultimo ha un figlio di 11 anni e dunque ho sempre avuto la possibilità di occuparmi di lui, anche se a livello prettamente non retribuito. Abbiamo vicino a noi, però, una famigliola composta da padre madre e figlioletto: questa famiglia è stata la prima ad avermi ingaggiata come babysitter retribuita. Dovevo accudire il bambino dalle 8.00 di mattina fino all'arrivo della madre alle 14.00 circa. Dovevo dunque anche preparare il pranzo a questo bambino, oltre che accudirlo e farlo divertire e giocare. Ho sempre dato la massima importanza al gioco all'aperto e al contatto con altri bambini, di conseguenza favorivo l'incontro tra questo bambino (che attualmente ha 9 anni ma al tempo ne aveva 6) e il mio piccolo cuginetto oppure con i figli degli altri vicini, e ho potuto constatare con piacere che ancora oggi giocano insieme.
Questa esperienza è durata per circa due settimane e mezza ma un incarico più sostanzioso è arrivato quest'anno nel 2015: dopo aver postato moltissimi miei curriculum su internet, un conoscente di famiglia è venuto (grazie a internet) a conoscenza delle mie referenze e ha deciso di assumermi. Dovevo badare a questo bambino dalle 16.00 alle 19.00 dal lunedì al venerdì. Si tratta di un bambino di 3 anni, dunque lo andavo a prendere all'asilo, andavamo a casa per fare merenda e guardare una mezzora di cartoni, e poi (solitamente verso le 17.00) si usciva a giocare al parco, dove questo bambino incontrava molti compagni d'asilo o comunque bambini più grandi che lui cercava di emulare. Mi sono molto divertita e ho sviluppato una forte pazienza e dedizione nei confronti di questo bambino, che inoltre era nel periodo di interruzione del pannolino, quindi piuttosto impegnativo da gestire. Anche quando pioveva e dovevamo rimanere in casa ci trovavamo molto d'accordo: leggevamo libri, facevamo disegni, oppure (data la sua "passione" per i robot) ci inventavamo storie di robot combattenti che usavano spade di legno (stecchetti trovati per strada) per difendersi. Questo ha fatto si che il bambino dopo un mese (quindi circa metà del mio periodo lavorativo) sapesse parlare più fluidamente rispetto a prima.
Oltre al mio solito orario è capitato più volte che dovessi svolgere orari serali otturni oppure mattinieri (una volta ho lavorato dalle 10.00 di mattina alle 19.00 di sera) quindi per me questo non rappresenta minimamente un problema ma anzi un'esperienza in più che mi aiuta anche per quanto riguarda i miei studi (sono al secondo terzo di scienze della formazione primaria presso l'università degli studi di Udine)